martedì 18 novembre 2008

Fermenti urbani

Massa Critica e Guerrilla Gardening (giardinaggio d’assalto): due fenomeni che nascono dall’esigenza di vivere la città in modo più partecipato e che nelle nostre metropoli stanno avendo un piccolo ma crescente successo.

Massa Critica è l’azione di una massa compatta di biciclette che si muove lungo le vie della città occupando lo spazio normalmente utilizzato dal traffico automobilistico, obbligando così i veicoli a motore a procedere alle velocità tipiche delle biciclette. Il termine critico rimanda a ciò che accade nelle metropoli asiatiche, in cui i ciclisti si fermano agli incroci delle strade e aspettano ad attraversare finché il numero della massa non raggiunge una quantità "critica". Si chiama invece Guerrilla Gardening la creazione di piccoli giardini piantando alberelli e fiori negli angoli di natura rimasti in città e avviliti dal cemento e dall’incuria, per recuperarli e preservarli dal degrado e dall’abbandono. Il termine Guerrilla fa riferimento alle tecniche spesso adottate dai giardinieri, che intervengono di notte e senza troppa pubblicità preventiva. Nati entrambi nelle metropoli degli Stati Uniti (il primo raduno di ciclisti critici consapevoli si tenne a San Francisco nel 1992, la parola giardinaggio d’assalto invece viene coniata negli anni settanta dagli ambientalisti di New York) e poi diffusisi in Gran Bretagna e nel resto dell’Europa, in molte città i due movimenti sono strettamente collegati tra loro, non solo in termini pratici perché condividono la stessa area di partecipazione, ma soprattutto in termini ideali in quanto il modello di urbanizzazione a cui si ispirano presenta molti caratteri in comune. Sia l’uno che l’altro sono movimenti “politici”, nel senso che l’obiettivo dell’azione è modificare il modello di sviluppo metropolitano dimostrando invece la resistenza di un pensiero alternativo, che riflette sulla condizione delle nostre metropoli e usa la fantasia per rovesciare gli schemi consolidati. Massa critica vuole essere la dimostrazione attiva di come la città sarebbe più vivibile se rinunciassimo alla dipendenza dalla cultura dell'auto. All’arroganza spaziale e uditiva del mezzo a motore si sovrappone la pacifica pedalata che produce energia pulita e ristabilisce il contatto umano, le due ruote come simbolo di un tempo vissuto con minore stress e maggiore spirito civile. Tanti sono i benefici della bicicletta: non s’inquina; si guadagna tempo; si risparmia; si circola sempre e ovunque; ci si ferma facilmente se si incontra un amico. Anche il giardinaggio guerrigliero non è solo una forma di resistenza contro il degrado urbano, quanto soprattutto un cambio di mentalità nel rapporto tra privati, pubblico e spazio. E’ un giardinaggio politico che nasce dall’urgenza di vivere in città grigie e tristi. Il farsi spettatori attenti del paesaggio urbano che ci circonda è il primo passo per divenire attori consapevoli delle sue trasformazioni. Nella maggior parte delle città si tratta di fenomeni spontanei e non di associazioni né di organismi strutturati. Piuttosto, di incontri informali di cittadini che amano pensare (e per ciò agire di conseguenza) che un’altra urbanizzazione, meno inquinante, meno triste e meno atomizzante, è possibile.A Torino questi due gruppi hanno presenze diverse. Massa Critica è sicuramente il più strutturato e vanta già alcuni anni di attività. Possiede un proprio sito internet/blog dove si segnalano orari e luoghi delle manifestazioni torinesi (di solito ogni primo sabato pomeriggio e ogni terzo giovedì sera del mese in piazza Palazzo di Città), nonché si pubblicano reportage e inchieste sulla condizione di ciclista a Torino e si linkano articoli interessanti sul mondo delle bici presi dal web. I Guerrilla Gardeners torinesi invece si chiamano Badili Badala; pur esistendo solo da pochi mesi, possiedono a loro volta un sito ma per incontrarli bisogna contattarli prima via mail; per vedere invece una loro realizzazione si può andare in Piazza Baldissera, di fronte alla stazione Dora, e cercare l’aiuola trasformata, dove i fiori hanno preso il posto di qualche ciuffo d’erba rinsecchito.

domenica 16 novembre 2008

Tutto in quella settimana ( 7 - 14 novembre)


La prima cosa che ho fatto, sabato 8 novembre 2008, non appena aperti gli occhi, è stato guardarmi un po' intorno e poi scoppiare a ridere.
La serata del venerdì era stata un'incredibile perdita di tempo ed energia ma era servita per ricordarsi quanto alla vita piaccia ripetutamente sorprenderci .

Poi, qualche giorno dopo, la pessima notizia.
Il senso di p-r-e-c-a-r-i-e-t-à e di rassegnazione, di fronte al corso di cose che non puoi fermare.
Il peggio è sempre avvertire il dolore degli altri e lasciarlo rimbalzare anche su di te nella speranza che scemi più velocemente...

Una fatica incredibile (accentuata anche dalle visite mediche) ma siamo ancora vivi, come sempre...bha...
A cosa servirà, ancora non l'ho capito...Probabilmente proprio solo a divertircisi...
(d'altronde la vita è un gioco)
:)

mercoledì 5 novembre 2008

Un ciclo storico più avanti...

SSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII

lunedì 3 novembre 2008

Vista dall'interno (RDC - Congo)

Bonjour Marina, Un grand merci pour ton message d'hier qui nous encourage beaucoup. Merci pour ton soutien. La situation qui prévaut au Kivu (Nord-Kivu surtout) actuellement est dramatique. Des crimes crapuleux à grande échelle se commettent devant les yeux du monde civilisé, devant les yeux de ceux-là qui chantent haut et fort la démocratie, les droits de l'homme et la justice. Le monde civilisé préfère traiter sur le même pied d'égalité des bandits et un pays qui, depuis 2006, est engagé dans la démocratie. Tout cela, parce qu'il faut s'emparer des ressources minières que ces bandits leur permettent d'avoir sans les négocier. Et l'histoire se répétera autant de fois tant que l'on n'aura pas compris les folies d'un régime à Kigali qui veut étendre le crime partout, et des multinationales qui font fortune par les massacres des populations, les crimes et le pillage en Afrique. Nous continuons notre travail, bien que les moyens deviennent limités. Mais Dieu nous aide toujours. Nous gardons bon espoir.
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Ciao Marina,
grazie mille per il messaggio di ieri che ci da coraggio.
Grazie per il tuo sostegno. La situazione nel Kivu (Nord Kivu in particolare) è al momento drammatica. Crimini terribili a grande scala sono commessi davanti agli occhi del mondo civilizzato, davanti agli occhi di coloro che inneggiano alla democrazia, ai diritti dell'uomo e alla giustizia. Il mondo civilizzato preferisce trattare allo stesso modo sia dei banditi che un paese che, dal 2006, si impegna nella democrazia. Tutto questo per impossessarsi delle risorse minerarie che questi banditi gli permettono di negoziare. E la storia si ripeterà finché non capiremo le follie del regime di Kigali che vuole estendere il crimine dappertutto e delle multinazionali che fanno fortuna grazie ai massacri delle popolazioni, ai crimini e ai saccheggi che avvengono in Africa. Noi continuiamo il nostro lavoro, anche se i mezzi sono sempre più limitati. Ma Dio ci aiuta sempre. Noi continuamo a sperare.

domenica 2 novembre 2008