mercoledì 27 luglio 2011

Bye London ...

Sono rientrata in Italia.
Un solo cane mi ha accolta alla porta, ormai a forma di palla e sordo. Come sempre i primi giorni mi sono sentita una disadattata, ma ho avuto la tesi a tenermi occupata e poi, dopo poco, sono saltata sull'ennesimo aereo diretto verso la Sicilia.
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Ecco, questa foto baste
rebbe a raccontare la mia esperienza a Londra.
E infatti c'è poco altro da dir
e... Ho studiato moltissimo. E' stato un anno stressante e faticosco. Non sapevo nulla di scienza o metodi analitici e ben poco di matematica. Di inglese neanche troppo... All'inizio ho avuto l'impressione che il mio cervello non potesse farcela, ma infine è ripartito!
Ho scoperto di essere forse
più portata per le materie scientifiche che per quelle umanistiche, e che l'idea di poter controllare variabili nella realtà non controllabili mi da una certa sicurezza! A volte però ho sofferto nel vedere poco apprezzate quelle che io consideravo le idee più creative...


Londra è una città davvero strana. La gente va e viene e ti passano davanti persone di tutti i tipi per tempi molto corti. Quando penso alla mia esperienza londinese in termini di relazioni sociali mi immagino seduta ad un tavolino per due persone con gente varia che, a turno, si siede di fronte a me e mi racconta qualcosa di sé. Una sorta di speed dating. Il fatto strano è che molte delle persone sedute di fronte a me esprimono disagio, cosa che, devo ammettere, a tratti mi è pesata. Ora però Londra mi manca, come tutte le città che ho lasciato. Franchina mi ha ricordato che "partire è un po' morire" e forse è vero...Ma un nuovo capitolo sta per cominciare:
San Francisco mi aspetta e chissà cosa mi accadrà! --------------------------------------------------------------------

Chiuderò il mio periodo londinese con la lista delle top-10 di Londra (i momenti di pura gioia). In questo modo descriverò anche alcuni degli innumerevoli e piacevoli eventi che la città offre e per cui vale la pena di viverci almeno per qualche tempo!



Le top-10 di Londra (i momenti di pura gioia)

1) Il Globe - Dr Faustus. Mai visti attori così bravi e coinvolgenti.

2) La serata elettronica nella chiesa sconsacrata ed occupata - ho ballato senza sosta tutta la notte.


3) La metropolitana, che mi ha permesso di leggere moltissimi libri.

4) Il giorno che ho preso il 5 (su 5) a Scuola e ho rivoltato il foglio un paio di volte per convincermi non fosse un 2 e poi ho salito le scale con le palpitazioni.



5)
Incendies, il film di Denis Villeneuve - il più bello visto da anni. Dopo si è presentata l'attrice a parlare del film e a quel punto mi sono resa conto di cosa volesse dire essere a Londra.
http://www.youtube.com/watch?v=FpccF5GCzJI


6) Ludovico Einaudi e la Notte della Taranta al Barbican con Andre. Ma soprattutto la felicità di Andre.

7) Il musical di Fela Kuti (Afrobeat, Nigeria - oltre che attivista etc etc...)
http://www.youtube.com/watch?v=8eCqjkBrQ-Q&feature=relmfu


8) Il ristorante Giapu e l'aver sbagliato ad ordinare per ben tre volte i salmon skin roll che sono qualcosa di terribilmente disgustoso (tra i gamberettini per le tartarughe e i croccantini per gatti, per capirci).


9) Pranzi e cene a La Cantine da Gabi a Ealing Broadway - che clima familiare...

10) Hampstead Heath con il sole e con Samby (una bevanda ancora poco nota che farà moltissima strada).

martedì 25 gennaio 2011

London (dedicato a Red Fox)


Vorrei cominciare dalla pasta per i dolci, quella già pronta che si compra al supermercato.
In Marocco mia moglie Claudia (la mia coinquilina) la faceva a mano, col burro e i biscotti. Talvolta la compravamo ed era quella frolla da stendere con il mattarello.
In California la si trovava già a forma di torta per donne in carriera e non si poteva rimodellare, solo mettere in forno...
A Londra non l'ho mai trovata.
Me ne hanno indicata una simil-sfoglia nel frigo e mi è sembrata quella per torte salate. L'ho fatto subito presente ma la commessa mi ha detto che era perfetta anche per i dolci e che però, secondo lei, avrei dovuto farla a mano perché ad un corso di cucina le avevano insegnato così e io non potevo neppure immaginare quanto fosse buona.

Le ho detto che per farla ci voleva tempo...e io il tempo non l'avevo...

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Non ricordavo più che cosa significasse studiare dai tempi di SciencePo Bordeaux.
Terminato il Ginnasio mi ero detta che mai più avrei studiato così tanto in vita mia. Poi mi sono ritrovata a Bordeaux: 9 /18.00 tutti i giorni, se andava male lezione fino alle 19.45.
Ricordo che quando ho saputo di aver finito stavo morendo soffocata dalla gioia in Stazione Centrale a Milano. Mi sono detta che non avrei mai più studiato così tanto in vita mia.
Forse dovrei imparare a mordermi la lingua...

Da settembre 2010 vivo a Londra, in un appartamento enorme con una ragazza canadese della mia età che ama guardare la televisione e cucinare per ore imbrattando l'intera cucina e senza pulire.
Al mattino, prima ancora che la mia sveglia suoni alle 7.30, la colonna sonora del telefilm Glee mi obbliga ad aprire gli occhi. La mia coinquilina Johanna sta uscendo per recarsi alla scuola elementare dove insegna ai bambini con difficoltà di apprendimento e mi lascia la TV accesa sulla BBC One, dove trasmettono un Tg che è una via di mezzo tra Uno Mattina e La Vita in Diretta con Michele Cucuzza...

Alle 8.30 mi chiudo il cancello alle spalle e mi dirigo verso la metro. Londra è piena di gente.
Faccio la stessa strada due volte al giorno e le facce sono sempre diverse. Tranne due: quella del barbone vicino alla stazione della metro con il suo mastino napoletano col berretto di lana, e quella di un signore molto distinto sui 60 anni magro e alto con il cappotto nero e una cartellina sotto braccio che tutte le mattine alla stessa ora fa il mio stesso percorso in senso opposto.
La mia zona è piuttosto disordinata, con una massa di africani, indiani, pakistani, est-europei in movimento. In realtà l'ho scelta perché mi ricordava la Medina di Rabat che, anche se mi sono lamentata per anni del casino, mi manca (e di conseguenza mi manca anche Porta Pila a Torino).

Alle 9.30 sono finalmente a scuola: la London School of Hygiene and Tropical Medicine, nome altisonante per un antico palazzo con degli insetti giganti di ferro battuto riprodotti sulle mura esterne. Mostro il mio pass al guardiano che dovrebbe ormai conoscermi alla perfezione, ma che non mi fa entrare finché non glielo mostro, e sono dentro.

Dalia, Nathalie, Lisa e Shreena sono le mie amichette preferite. La prima, libanese, vuole occuparsi di questioni riguardanti cancro e inquinamento in Libano. La seconda, francese, ha una borsa di studio pagata da Medici Senza Frontiere (beata lei!) e spera di tornare in Costa d'Avorio. Lisa, texana, sta cercando un modo di vivere a Nairobi e al momento si occupa di Acqua e Igiene. E Shreena, londinese di origini indiane e con un'intelligenza emotiva superiore alla media, è dentista ma vuole lavorare nel campo della salute sessuale.

Poi ci sono Sukarma (indiano), Adrian e Claudia (colombiani), Habab (sudanese) e Elvis (camerunense) che mi fanno un sacco ridere quando - se per caso c'è il sole - ci sediamo a prendere il caffé sul muretto della scuola e parliamo finalmente di tutto tranne che di malattie o di modi per prevenirle (di curarle non si parla mai perché PREVENIRE E' MEGLIO CHE CURARE, ricordalo se stai leggendo e USA IL PRESERVATIVO).

Inglesi non ne conosco. Li vedo, li saluto ma dopo una settimana facevano già gruppo tra di loro e sono diventati impossibili da avvicinare.
In generale l'inglese medio mi sembra assente, salvo quando si ubriaca e vomita per le strade o sbraita al pub.
In queste situazioni tendo ad estraniarmi, per non passare la serata a chiedermi come si fa ad essere così imbecilli. Spesso però è capitato che me lo domandassi di giorno, quando l 'inglese medio evita di chiederti gentilmente di spostarti se per qualche motivo ti pianti immobile in mezzo alla strada. Lui semplicemente ti si ferma dietro e aspetta, per cortesia...per non disturbare...

La mia giornata scolastica termina alle 19 circa - se va bene. Dopo rientro a casa, ceno e studio di nuovo. Se va male mangio a scuola uno di quei terribili cibi pronti che in quasi tutte le lezioni mi sconsigliano vivamente di consumare e continuo a studiare in biblioteca, di solito con Dalia. Se decidiamo di farci un regalo capita che usciamo e andiamo a mangiare una vaschetta di sushi di fianco alla scuola, per dare una botta di vita alla giornata!

Nonostante la mole di lavoro continua ed estenuante, nei week mi obbligo ad uscire come ho sempre fatto, il più possibile, con gente varia che va e viene in continuazione: Sibilla, vecchia compagna di merende a Bordeaux; Ivan, che mi ha gentilmente ospitata al mio arrivo a Londra; Ilaria, ex-collega di mia zia, che mi diverte raccontando le vicissitudini della sua coinquilina Dolores; Giulia, che mi propone sempre cose interessanti che spesso però non riesco a fare; Ruggero, Francesco e David conosciuti tramite la mia cara amica Carla, che dicono di essere fisici ma assomigliano più a dei cabarettisti; Roberta, ex-compagna di università con cui condivido la passione per l'Africa; Enrichetto, ufficialmente mio damo da compagnia - senza benefits - con cui parlo dei gravi problemi che affligono il nostro mondo e le nostre menti senza capire perché ne parlo.

Sono anche venute a trovarmi tantissime persone: prima Andrein, pur odiando la fredda e senza mare Londra, a sorpresa per il mio compleanno; Mariletti (Maria Letizia), collega del Marocco con cui sono andata in giro per Londra i primi giorni; mia moglie Claudia direttamente dal Marocco che si è comprata un cappottino rosso vintage da portarsi alle feste a Rabat; l'altra Claudia ex collega del Marocco, grande mangiata vietnamita e seratona rock and roll; Carla e Silvia che mi hanno ricordato i tempi del liceo e quanto siamo cambiate pur volendoci sempre bene; Beppaso Sara Danielina Vanessa Enzaccia con fidanzati parenti e amici (14 persone tutte insieme !!); SaraMela che mi ha rallegrato le giornate; Agnese che ha infuso nella casa un clima familiare; Carol col fidanzato Marco ricordandomi i bei tempi dell'Università; mammut e pappus che mi hanno riportato casa a Londra e presto anche Karine da Parigi. Che bello essere a Londra!!