skip to main |
skip to sidebar
Le vacanze di Pasqua
Per godermi meglio le vacanze che qui non fanno, mi sono presa qualche giorno di ferie e sono andata a farmi il giro del Marocco. Avevo studiato il viaggio nei minimi dettagli, sclerando nel calcolare km e tempi. Ho affittato una macchina (Dacia nera senza aria condizionata: un caldo pazzesco) e via!
Siamo partiti da Rabat alle 18 di sera, ovvero al termine della lunga giornata di lavoro e siamo arrivati a Marrakech verso le 23, in modo tale da vedere la piazza "pulsare". Dopo esserci bevuti un succo d'arancia ai baracchini della piazza, a mezzanotte circa, siamo collassati nel letto.
Buonanotte.
Al mattino siamo andati a visitare le cascate di Ouzoud. C'era il sole. Era fantastico. Ci siamo inventati un percorso alternativo a quello turistico perdendoci tra i laghetti e il fogliame e, infine, siamo riapprodati sul percorso turistico. Dal momento che avevano chiuso l'unico ponte siamo stati costretti ad attraversare le acque seduti su una barchetta ornata di fiorelloni di plastica con tanto di barcaiolo munito di remi! 
Poi siamo ripartiti per riposare in una cittadina appena all'inizio della Valle del Dades, che avremmo oltrepassato il giorno dopo. Io sono arrivata all'albergo con un febbrone da cavallo e pensavo di morire, mi sono lanciata sul lettino mentre il cervello mi andava in pappa e il proprietario dell'hotel mi portava un the gratis per pietà. Cosa non si fa per vedere il mondo...
Il giorno dopo ci siamo svegliati alle 6 e abbiamo
scoperto che fino alle 7.30 la Reception non avrebbe aperto e che quindi non potevamo andarcene come previsto. Il tipo è pero arrivato alle 8 passate, percio fino alle 8.30 non siamo partiti (furboni...). Abbiamo attraversato in macchina la stupenda Valle del Dades e arrivati dall'altro lato abbiamo fatto un giro anche tra le Gole del Dades, dove le rocce sembravano quelle dei cartoni animati...!
Collassati come al solito ad un'ora indecente (tipo 21 o 21.30) ci siamo risvegliati e diretti verso le Gole del Todra. Pioveva più o meno forte, ma abbiamo comunque visitato le gole e fatto una passeggiatina tra le rocce, incontrando una tenda berbera con due donne che ci hanno offerto il the che abbiam deciso di degustare fregandocene delle condizioni igieniche del luogo. Poi abbiamo incontrato Allessandro ed Elsa che facevano il giro opposto al nostro. Abbiamo mangiato insieme e ci siamo nuovamente salutati per proseguire il viaggio, loro verso la valle del Dades e noi verso l'erg di Merzouga.Avevamo calcolato di arrivare nel deserto per l'ora di cena. Col buio però non siamo stati in grado di distinguere la strada verso l'hotel. Sfiga ha voluto che piovesse anche e che noi non avessimo il 4x4. Ad un certo punto andavamo avanti a caso, sperando di non rimanere
bloccati nella terra dura. Siamo finiti in un altro albero e sono gentilmente venuti a ripescarci.L'hotel era chiaramente turistico e c'era l'invasione degli spagnoli per le vacanze di Pasqua, ovviamente tutti c
on lo stesso timbro di voce aggressivo (a causa della lingua), anche le donne (non sopporto lo spagnolo al femminile...).Il giorno dopo l'abbiamo passato a fare i cretini tra le dune, correndo e rotolando. Al mattino a piedi, al pomeriggio in cammello. Poi abbiamo
dormito nel deserto, godendo della compagnia di un giovane berbero che non era mai stato in una città in vita sua. Abbiamo visto il tramonto (e il mattino dopo l'alba). Arrampicandomi sulla duna per vedere il sole calare ho pensato di morire prima di arrivare in cima, ma alla fine ce l'ho fatta e lo spettacolo è stato bellissimo.Ripartiti verso Fes ero contenta di ritornare nel chiasso cittadino. La natura è bellissima, le montagne splendide, ma avevo bisogno di colori e voci. Tante voci e tanti colori. E così siamo andati a Fes, prima di ritornarcene a Rabat, per ricominciare a lavorare.
Nessun commento:
Posta un commento