lunedì 5 maggio 2008

Tetouan e Chefchaouen

Finalmente l'ultimo viaggio, in due città del nord, spagnoleggianti. La prima verde e la seconda blu.

E' stato il viaggio finale, quello con cui ci siamo salutati, credendo che sarebbe stato difficile rivederci.

Invece la sorte ha voluto che sia io che la Bibi trovassimo lavoro lì in Marocco, lei a Casablanca e io a Rabat (una sola ora di distanza, 3 euro di treno)!
Aspetteremo che Alessandro passi il concorso diplomatico e ci raggiunga di nuovo? Chissà...
Ad ogni modo, per il momento metto una carrellata di foto di questo ultimo viaggio, di cui ho poco da dire, tranne che ci siamo divertiti tantissimo, anche se Ale è stato male e poco ci mancava che mi vomitasse addosso in macchina!

Yuppi yuppi, il Marocco continuerà a comparire sulle pagine di questo blog!
Ma ora una considerazione (forse) profonda.
Ieri sera le mie amichette degli anni del liceo, dette "le Berte" (che in origine siamo io, Barbara, Carla, Silvia e Valli) mi hanno punzecchiata dicendo che tra breve non mi sentirò più italiana, ma marocchina (o comunque appartenente al paese in cui trascorrerò buona parte del mio tempo).
Invece no, purtroppo.
Alla fine (ricordando quello che dice anche Milan Kundera ne l'Ignoranza), non ti senti più. Sei straniero all'estero ma sei straniero anche a casa tua.
Questo è un po' triste, in effetti...

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