martedì 4 marzo 2008

Manif a Rabat

(le foto non hanno nulla a che vedere con il post)

Ieri sera, lunedi 3 marzo, alle h.19.30 circa, il taxista mi ha mollata al Mercato Centrale.
Dovevo incontrare Roberta, la mia compagna di università in visita ad amici marocchini e congolesi qui a Rabat, che, in quel momento, si stava strafogando in una delle tante pasticcerie della città. Il taxista, non conoscendo la pasticceria, mi aveva mollata li, nel casino generale, tra le luci del mercato, il traffico e la folla. Uomini, tanti, fischiavano all’unisono. Cos’era? Ero appena stata inconsapevolmente (brava pirla) smollata nel bel mezzo di una manifestazione, probabilmente di giovani disoccupati.
Cercando di capire, ma neanche troppo, cosa stava succedendo mentre aspettavo Roby, i fischi aumentavano e la gente cominciava a gridare. Mi sono piazzata di fianco all’unico agente di polizia che ho trovato (ideona!) che smanettava con una radiolina e guardava divertito la folla.
Poi si sono messi a correre. Tutti. Nella mia direzione.
In quei due nano secondi nella mia mente i seguenti 300.650 pensieri: “Cazzo vengono tutti di qui? Cazzo, corro? Cazzo, dove sta la pula, da che parte quindi corro? Cazzo, ma devo venire in Marocco a farmi menare dalla pula? Cazzo Roby ti odio. Cazzo, ora corro. Cazzo Cazzo Cazzo.” Alla fine mi sono piantata dietro un cartellone pubblicitario mentre la folla si apriva per non sbatterci contro. Poi si sono fermati.
Nel frattempo l’Agente di Polizia mi indicava e rideva parlando in arabo. Maledetto, si divertiva anche, lo stronzo!

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