giovedì 13 marzo 2008

Rabat

Questa volta abbiamo deciso di restarcene a casetta nostra, a riposarci e a gustarci la città.
Avevamo un ospite, Alessia, vecchia compagna di Erasmus a Bruxelles di Dennis ed Elisa (amici miei), impegnata in una tesi rischiosissima sull’entourage politico del re, il Makhzen, ovvero il Potere.




A causa sua siamo stati seguiti dai servizi segreti e abbiamo scoperto di essere
controllati in ogni nostro movimento da una rete di potere cosi ramificata da arrivare fino al quartiere. Un meccanismo di protezione e di controllo allo stesso tempo…mah…

In realtà abbiamo fatto ben poco, non molto altro che fagocitare ogni sorta di leccornia ci passasse sotto il naso nei pressi della Casbah, che a Rabat è bianca e blu. Praticamente abbiamo passato due giorni a fare i cretini.


A Rabat però c’è anche Cellah, l’antica città romana, un posto magico in cui sedersi a pensare o a dormire o a mangiare qualcosa o a leggersi un libro e ci sono anche il Mausoleo e la Torre di Hassan, proprio dietro casa nostra.

La Bibi, l’etrusca della compagnia, vede la Torre dalla sua finestra e vi assicuro che alle cinque del mattino, quando le nuvolette si incrociano con le prime luci dell’alba, è uno spettacolo fantastico.




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