Alessia era rimasta anche lei a Rabat per alcune interviste.
Tangeri…Pioveva. Bellissima. Particolare.
Forse è la città che alla fine mi è piaciuta di più, essendo io in parte introversa/malinconica/solitaria/sognatrice…bho…
Alessandro ha rischiato di scivolare per due giorni sulla strada
bagnata di questa città di porto piena di cannoni. 
A Tangeri sono passati tutti, spagnoli, inglesi, francesi e oltre alle moschee si vedono anche la cattedrale spagnola (bruttissima, bianca, spoglia) e la chiesa anglicana (con il guardiano Mustafà, vecchietto simpatico).
Abbiamo anche incontrato Abdu, originario di Tangeri, che ci ha gentilmente offerto un passaggio nella macchina dei suoi amici.
Così per tornare a Rabat ci abbiamo messo 2 ore e mezza invece che 6 di treno. In compenso, da ebete che sono, ho dimenticato la mia macchina fotografica nell’automobile di Nourredine, l’amico di Abdu…Speriamo che non la rivenda per pagarsi un viaggio in Europa (ma forse non gli basta)!
3 commenti:
...ti voglio bene piccola cooperanye...invidia...dubbi...spero un giorno di trovare la mia strada e poter vivere il mondo a modo mio come stai facendo tu, ti abbraccio, Vally
Ciao Marina!
Sono Enrico, ebbene sì il vecchio ( ma non troppo ) batterista dei Tregenda....ti ricordi ancora?
Chissà...a quanto vedo hai proprio completamente cambiato mondo...
A me la vita l'ha cambiata Simone, 3 mesi ieri, che adesso è un bel bambino di quasi 6 kili, che cresce a una velocità spaventosa!!!
Un in bocca al lupo x tutto quello che stai facendo da me, Irene e...Simone naturalmente!!
Mari ma come hai fatto a dimenticare la macchina foto? Non cambi proprio mai!!!
Un abbraccio Carol*
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